Regia: Chiara Ortolani | 2021 | 52'
Il film parla di contraddizioni profonde, dell'attrazione per ciò che è oscuro. L'uomo che incarna tutto questo è uno zoonomo, un tecnico che segue allevamenti intensivi affinché producano il massimo, un gigante che entra in simbiosi con gli animali che accudisce: la testa sempre reclinata un po' di lato, gli occhi che ruotano verso l'alto per rincorrere le immagini che narra, concrete e impastate di rumori e odori come le stalle che frequenta. Gli animali e la grande distrubuzione sono la sua vita, che racconta come se non esistesse altro: la manza, la mucca chianina, la maremmana, la ricerca genetica delle sue forme, l'ingrasso e la fine inesorabile. Quest'uomo ci fa entrare in un mondo che svela le sue e le nostre contraddizioni, la crudezza dell'allevamento, il rapporto profondo con le bestie.
Chiara Ortolani: laureata in Lettere e FIlosofia, ha partecipato al workshop di arti visive tenuto da Lino Strangis, il laboratorio di sceneggiatura di Marco Pettenello e il laboratorio di Filmmaking di Giulio Reale, Adriano Tagliavia e Gianmaria Scibilia alla Scuola Art Multimedia di Roma. Prosegue gli studi alla London Film School e al CSC Lab di fotografia e realizza diversi corti come "Decoupage" e "War Rugs". Il suo progetto "Conversation of of Death" è tra i finalisti del Premio Solinas Documentario per il CInema 2018. Nel 2019 frequenta il corso di alta formazione in regia cinematografica con Marco Bellocchio e nel 2021 realizza "La manza", menzione speciale al laboratorio Fare un Film, realizzato dall'Associazione Fuori dal Pollaio in collaborazione con SIAE, Regione Lazio e marechiarofilm.